IL VISO DI TRACEY siamo tutti noi, insieme ad altri noi (in due cioè),nelle parole di quegli eletti che le hanno sapute "vestire a festa" (Allen, Valentin, Shakespeare, Rostand, Tardieu, Ephron, Gaber).
IL VISO DI TRACEY è un gesto, una litigata, un bacio, una carezza, un darsi la mano e poi un litigare ancora per poi fare pace.
Questo è uno “Spettacolo in due”.
Scritto, meglio montato, per essere studiato e recitato in due.
Perché montato e non scritto.
Perché questo spettacolo è un insieme di “scene” scritte da altri.
E il due, inteso come numero di soggetti coinvolti, ne è il motivo e la chiave interpretativa.
Martina Sacchetti e Andrea Santonastaso
Il Viso di Tracey
da Allen, Gaber, Pinter, Rostand,
Shakespeare, Tardieu, Valentin
regia di Andrea Santonastaso
Mundial 82
LA PUGNA E LA PIPA
Scritto con una fedeltà assoluta ai testi di allora, recitato come una partita di calcio veloce e senza tregua, messo in scena con lo sguardo commosso di chi c'era, “Mundial 82 – La pugna e la pipa” ha come veri protagonisti i calciatori di quella squadra, il loro Mister, Enzo Bearzot e l'allora Presidente Pertini, le cui gesta rivivono nelle parole appassionate dei due “calciattori” Pilloni e Santonastaso.
Alessandro Pilloni e Andrea Santonastaso
Toni Ligabue
una bestia di pittore
uno spettacolo di Alessandro Pilloni
"Ho sempre desiderato fare uno spettacolo su Antonio Ligabue, forse perché appartengo a quella generazione che ha scoperto Ligabue guardando uno sceneggiato televisivo di fine anni 70. Ero un bambino e quella storia, quel personaggio mi piacevano ma facevano anche un po’ paura. Dopo dieci anni di ricerca e raccolta di quanto è stato pubblicato sul pittore si direbbe “ non tutto a casa”, vissuto nella Bassa emiliana, è arrivato anche per me il momento di raccontare la sua vita."
Alessandro Pilloni
"Ieri sera gli ho stretto la mano, gli ho lievemente carezzato il viso, perchè Andrea Santonastaso è Toni, è Antonio, è Ligabue, Laccabue, è il suo splendido alter ego, nel suo dire, nel suo fare, talmente veritiero e credibile da impensierire i miei sensi mantenendoli in sentinella, e, dire che è bravo, addirittura troppo bravo, ha una significanza ovvia, banale, perchè Andrea non era niente di più e niente di meno del pittore divenuto padano per destino.
Alessandro Pilloni è regista e voce ( timbro superlativo ) narrante, ed è egli stesso, a volte, Ligabue, quando l’altro Ligabue è fermo sulla scena, cristallizzato dal suo dolore." Maurizio Messori